domenica 2 gennaio 2011

Carbonia


Situata a sud ovest della Sardegna,nel Sulcis,la città del carbone,una tra le più giovani d'Italia,ha un territorio ricco di testimonianze preistoriche.
Del neolitico antico è la civiltà detta “Su Carropu”le cui tracce sono state trovate in un riparo sottoroccia,nella borgata di Sirri,vicino Carbonia.
Dopo quella di “Su Carropu”,una delle più antiche,altre società preistoriche si sono stabilite in questa zona,prova ne sono le domus de janas e le numerosissime testimonianze rinvenute in varie grotte: la grotta di Barbusi,dell'Ospedale,di Polifemo,di Serbariu.
Nel periodo nuragico il territorio era abitato da una società che ci ha lasciato uno dei più importanti complessi nuragici,quello di Sirai.Sullo stesso monte si trovano reperti sia fenici che punici.
Testimonianze di Roma sono state trova te nell'antica strada Caralis-Sulci che passa nel territorio di Carbonia.
Le chiese ci testimoniano che queste zone erano abitate anche nel periodo giudicale,ma a causa delle numerose invasioni barbariche,nel successivo periodo spagnolo,il territorio di quella che oggi è Carbonia, fu abbandonato.
Ripopolato in seguito grazie alla trasumanza dei pastori del centro dell'isola,nel periodo sabaudo, Alberto Lamarmora,rinvenne la presenza del carbone.
Ma fu nel 1851,quando ubaldo Millo,scoprì il bacino di Bacu Abis,che vi fù un vero impulso per lo sfruttamento.
Nacquero di seguito la miniera di Bacu Abis, Funtanamare,Terra 'e colu ,ma è con la miniera di Serbariu,negli anni del fascismo, che la produzione di carbone ha un aumento così notevole da decidere la costruzione,oltre che di nuove strutture estrattive, di una città mineraria:Carbonia.
La nascita e lo sviluppo della città di carbonia è inscindibie da quella della “Grande Miniera “di Serbariu.
Con la politica autarchica,di mussolini,il carbone e i minerali della sardegna sarebbero dovuti diventare indispensabili per l'autosufficienza della nazione.
Ed è in questo periodo che il bacino carbonifero del Sulcis e in particolare quello di carbonia diventa oggetto di rilevamenti fino a scoprire il ricco bacino di Serbariu.
Ma se si doveva sfruttare in modo costante e consistente quel bacino,si sarebbe avuto avere manodopera e quindi alloggi. Poichè le zone circostanti erano prive di case operaie e di alloggi,si pensò di costruire una nuova città,vicina sia alle miniere,che al porto di S.Antioco dove il carbone veniva imbarcato.
Con un decreto il 5 novembre 1937 si da il via alla costruzione di Carbonia.
Disegnata dall'architetto Guidi e dall'ingegner Valli,fu inaugurata ufficialmente il 18 Dicembre 1938,dopo un anno esatto dall'inizio della costruzione e costò 325 milioni delle vecchie lire di allora.
Mussolini per l'inaugurazione tenne in discorso,dalla torre littoria,in piazza roma, a cui assistettero 50.000 persone.
Nel '38,Carbonia,con un territorio di 14.600 ettari,sottratti a vari comuni,è un centro urbano modernissimo,di stile razionalista,un orto per ciascuna famiglia,acqua calda e cucina,ovviamente a carbone.Furono costruiti impianti sportivi,cinema,lo spaccio.
Di proprietà dell'A.Ca.I,che lo era anche della miniera,fu costruita per circa 12.000 persone,quasi tutte sarde,ma ben presto ci si rese conto che la manodopera non bastava,visto il grosso lavoro estrattivoe visto le prospettivedi un lavoro sicuro che attirò gente di ogni genere e regione.
Poco prima della seconda guerra mondiale la popolazione raggiunse i 30.000abitanti,si costruirono per questo motivo due nuovi agglomerati, Bacu Abis e Cortoghiana.
L'architettura di Carbonia doveva rispecchiare le altre città costruite dal regime,vi era quindi una piazza centrale con la torre littori,il municipio,la casa del fascio e il dopolavoro.
Le case erano assegnate in base al ruolo che si aveva in miniera e se si aveva famiglia.
Si partiva così al centro dalla villa del direttore,Villa Sulcis(oggi museo),poi le case degli alti dirigenti,poi impiegati e minatori(capi) per finire con casermoni squallidi nella periferia dove vi erano gli alberghi operai,dove viveva chi non era stabilito a Carbonia.
Come già detto l'A.Ca.I era padrona del territorio sia sopra che sotto,ciò significa che tutto ciò che i minatori guadagnavano,lo restituivano. Nella città vi era lo spaccio e si era praticamente obbligati a comprare li le cose che gli occorrevano,l'affitto lo pagavano all'azienda,il cinema era dell'azienda,l'azienda coniava anche moneta che veniva utilizzata quotidianamente a Carbonia.
Proprio a causa dell'aumento degli affitti e del carovita nel Maggio '42 vi fu il primo sciopero d'Italia,organizzato da cellule clandestine comuniste,capeggiate da Tito Morosini.
Durante la seconda guerra mondiale fu bombardata varie volte.
Nel 1949 si ha l'apice del numero di abitanti:60.000,di cui 48.000 residenti,ma con la crisi carbonifera e la chiusura dellea miniera nel 1964,carbonia ha vissuto un periodo di crisi economica e di spopolamento molto forte.
Oggi ha una popolazione di circa 30.000 abitanti.


DA VEDERE:
Oltre i tantissimi reperti archeologici nei dintorni,da vedere il centro cittadino di impianto razionalista,con la torre civica il teatro centrale e il dopolavoro centrale,in P.zza Roma.
Il museo di Villa Sulcis e ovviamente la Grande Miniera di Serbariu,oggi divenuto Museo del Carbone.




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